Eh si! Alla fine abbiamo portato Lollo in Carnia! Desiderava tanto conoscere questi luoghi selvaggi e impervi. Dove con un' ora di cammino si sta in pace, lontani da qualsivoglia disturbo visivo e acustico. Ormai è già notte fonda mentre noi piantiamo la nostra tendina, ci godiamo le sagome dei monti stagliarsi contro il cielo stellato ed assaporiamo l'aria fresca di montagna, che pian piano porta via il calore e l'apatia della pianura. Nonostante ciò ho comunque voglia di infilarmi al più presto nel sacco a pelo, un po' per la stanchezza ed un po' perchè non vedo l'ora che arrivi l'indomani, è una settimana che non arrampico e ho una voglia matta di toccar roccia; ma forse non è solo questo. C'è un'altra cosa, si. Un'altra sensazione...
Durante il tragitto in auto dove le grandi menti dei membri del G-Team che partecipano alla gita si confrontano e alimentano le loro seghe mentali più potenti, fomentati dal tiro de bobazza di Lorenzo Lamas, decidono che per questa volta non andranno a ripetere nessuna via ma ne creeranno una di sana pianta dall'inizio alla fine! In barba ai carnici ed ai propeller. Chiaramente la via dovrà seguire una linea logica suggerita dalla parete, non sormontare altre vie esistenti, salire su roccia ottima su una parete alta ed impegnativa e ovviamente dovrà avere un certo Triler e difficoltà! Tutti ingredienti facili da trovare...
Al mattino il risvegli è un po' difficoltoso, ma pian piano tutti ci mettiamo in moto sotto un cielo striato di nuvole. Vabbè siamo in deep Carnia, è normale. Solo Lollo ci mette un po' ad attivarsi, appena con l'odore del caffè esce dalla tenda e dopo un sorso si mette a fare burnout (svise e cerci) con la sua Harley gridando Ohhh, Sborrrraaaa, Ohhh!! a tutte le vacche che pascolano lì intorno con fare ostile e minaccioso nei nostri confronti. Sedate le cariche delle erbivore finiamo i preparativi del materiale e l'abbondante colazione!
Non so ma ho come il presentimento che già singolarmente i nostri membri avessero qualche velleità creativa o almeno esplorativa perchè tutti e quattro abbiamo portato, senza preavviso, un nutrito quantitativo di giangobaglie. Come tanti chiodi e cordini anche vecchi oltre che gli immancabili nut e friend. Fattostà che ci si incammina lungo il ripido sentiero e siccome noi ci siamo attardati nei preparativi e Lollo con le vacche, il passo sembra da gara di skyrunning tant'è che abattiamo abbondantemente il tempo scritto sulla tabella segnaletica, il che in Deep Carnia per me è un record. Beh ma d'altronde chi poteva trascinare il gruppo su per il senitero se non il Majster?! Saliamo talmente veloci che arrivati ai piedi della parete ed alzato il naso all'insù ci rendiamo conto che la nebbia l' avvolge completamente. Ma ovviamente la nostra perfetta conoscenza del luogo, delle linee di salita e della nostra linea immaginaria studiata a tavolino ci saranno d'aiuto per trovare l'attacco. Ed invece no... Perchè? Beh semplice io non ci vengo qui da due anni, il Majster poco via , l'unico è il Reverendo che quest'anno ha già transitato per ben due volte in queste zone. Allora come fare per individuare una linea sulla parete, ma sopratutto come capire se ci passa già una via oppure no? Mentre io ed il reverendo studiamo le misere foto della parete con tracciata qualche via e attendiamo che la nebbia si apra, il majster si aggira furtivo lungo i ghiaioni (giare) addossate alla parete.
RomBoss “ Ciò vara la dei, ciapemo driti su per quela placa taiemo la via de Mazzilis e andemo su driti”
Reverendo “ Ma vara de la, forsi xe meio! No te piaxi quel placon?!”
Rom Boss” Uh Uh, Varda che bel tetin, xe anche fesurado, te ghe cazi do frend e no sembra poi tanto duro”
Reverendo” Varda de la, passa una via, e quela fessura?”
RomBoss “ No dei, de la te finisi sule giare verticali più su!”
Reverendo “ Ara che deso se verzi speta un'atimo che fosri vedemo qualcosa”
RomBoss “ Si dei, saria ora! Maledetta la meteo carnica!”
Di colpo il Majster esordisce con:
” Ciò FINILA! ARA LA, DRIO EL SPIGOLO XE PIERA GRIGIA, CIAPEMO SU DE LA E PO' SE VEDI, QUEL CHE XE XE!
I miei occhi incrociano quelli del reverendo e all'unisono esclamiamo: “ Te ga ragion! Andemo de la e vafanculo!”
Gli spaghi vengono filati, infatti la prima parte sembra comunque impegnativa. Il Majster si attacca tutti i disonoranti e le giangobaglie e dopo essersi legato inizia a salire per i primi metri di quella che poi passerà alla storia come la famosa “Placca Harley! Roccia ottima poco proteggibile!” L'attenzione del rocciatore è alta, deve piantare due chiodi di (semi)sicurezza ma poi alla fine dopo 40 metri prepara una sosta ed iniziamo anche io ed il reverendo a salire apprezzando il bel tiro che all'apparenza sembra essere rimasto vergine fino ad ora.
Dalla sosta parte il nostro impavido Reverendo che attratto da una bellissima placca compatta tira fuori il meglio di sé per percorrere quei cinque metri in traverso su una placca liscia ed improteggibile rinominata subito “ Traverso Six Killer” per poi con sommo rammarico trovare alla base di una fessura strapiombante e marcia, due chiodi! Due chiodi lasciati da chi sa chi! Probabilmente proveniente dalla nostra destra. Ma senza troppe ciance il reverendo riparte e supera facilmente la fessura e prosegue verso l'alto per poi ritrovarsi a battere un chiodo con un sasso perchè i due martelli li ha lasciati in sosta... ma con ardite manovre di corda riusciamo a fargliene avere uno. Rinvigorito dal potere del Martello il reverendo corre veloce in sosta!
Raggiunta la sosta mi rattristo perchè vedo due chiodi ruggini ed un vecchio cordone. Che tristezza qualch' uno è già passato. E adesso dove andiamo. Beh semplice, se la logica ci porterebbe su per un invitante diedro sopra le nostre teste (come probabilmente hanno fatto i nostri predecessori) , il Reverendo decide di salire a sinistra lungo una fessurina e superare uno spigoletto con dei passaggi non banali. Dopodichè lo perdiamo di vista e seguiamo per un attimo le corde che scorrono lente. Il tempo passa, soffia un leggero venticello ma si sentono solo i propeller che scivolano veloci nell'aria e si inabissano nelle profondità bianche della nebbia che ormai ci avvolge. Il silenzio è molto forte, si fa sentire è quasi assordante! Finchè ad un certo punto si sente un leggero brontolio in lontananza. Come un tuono. Ma non può essere, fino a sera tardi non dovrebbe piovere. Ma le regole meteo che valgono per il resto del mondo qui in Deep Carnia sono solo futili seghe mentali. Quindi Berto con rassegnazione mi fa notare che tra un po' potrebbe andare peggio, cioè potrebbe piovere...
Allorchè sentiamo un rumore metallico che passando attraverso la roccia ci giunge attutito alle nostre orecchie. È il reverendo che sta facendo sosta. Dopo un po' , anche troppo, è sempre il reverendo che batte chiodi. Ci guardiamo:
Majster “ Ciò me par a mi o no riva batter dei boni ciodi?!”
RomBoss “ Ma noooo, secondo mi ga capì che dovemo ritirarse e sta armando una sosta coi contro per far na doppia sicura.”
10 sec di silenzio e poi dall'alto:
Reverendo “MULIIIII “ … “ LA SOSTA “ … “ FA … SCHIFOOOOOO”
Sguardi contriti passano per un' attimo sulle nostre facce ma poi siamo già partiti per raggiungere la sosta da schifo lungo il tiro chiamato “ Dreaming California Sunshine” lungo una facile fessura di stampo californiano... Appena arrivati in terrazzino le nuvole si spalancano inizia a soffiare un forte vento e iniziamo a sentire le prime gocce d'acqua e dopo poco i primi granelli di grandine accompagnati da tuoni e dai lampi che però ci lasciano in pace restando a giocare in alto lungo le creste...
Al che tutti in coro gridiamo al cielo “ YEAHHH THE STORM” ed iniziamo le calate in doppia sotto la Storm
Qui alla sosta “ Shining Belay” si interrompe la nostra nuova o seminuova linea di salita... Il dispiacere della ritirata verrà mitigato con la speranza di tornare al più presto a finire questa via, che da quello che abbiamo potuto intuire avrà di sicuro una bella (e probabilmente indipendente) prosecuzione verso la cima!
E Lorenzo? Beh Questa volta Lollo si era portato Pamela per farle conoscere il G-team e per portarla un po' ad arrampicare . Solo che con tutte le sue paturnie, le unghie che si rovinano , il freddo, i capelli che si sciupano con l'umido. Poi con quelle Tettone in placca non ci si muove molto bene, pamela preferisce gli strapiombi. Quindi erano un po' lenti e sono rimasti indietro, poi alle prime avvisaglie di pioggia se la sono svignata (mokada) in qualche raduno di motociclisti nel sud del Friuli a mangiare frico, polenta e salsicce (luganighe)
Che splendida grandine!!!
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