Introduzione:
Cari Membri,
simpatizzanti e lettori.
Su questo blog verrà
enunciata per la prima volta la teoria dell' allenamento etilico dinamico nota
più comunemente come "The Neuro's Theory".
Grazie all'intuizione (o più correttamente intuimento) del dott. M. Neuro e dopo accurati studi svolti presso la clinica di riabilitazione d'urto specializzata in malattie e disturbi degli sportivi, capeggiata dal primario prof. R. Anolus, è stato possibile creare un allenamento per farvi diventare dei veri sportivi completi. Non dovrete più fare nessuna dieta la limite dell'anoressia o rinunciare a cibi grassi e succulenti. Certo anche con questo allenamento, essendo molto specifico dovrete fare attenzione a certi dettagli, ma vi assicuriamo che è veramente alla portata di tutti. Infatti i Membri del Ghey Team sono già da tempo che stanno sperimentando questo tipo di allenamento. Presto, terminati i vari cicli vi sapremo dare dati più concreti, sperimentati direttamente sul campo. Inoltre elaborando tali dati vi forniremo pure delle tabelle da seguire.
The Neuro's Theory
Per comprendere
l'idea di fondo ci basterà prendere in esame alcune domande standard che ogni
climber si pone quotidianamente. Quante volte vi è capitato, dopo una giornata
in falesia in cui, pur essendo soddisfatti delle vostre prestazioni, vi siete chiesti "Tutto sommato sono
andato forte ma se facessi meno festini e berrei di meno, sarei riuscito a
chiudere delle vie più dure?", "Se queste sono le mie prestazioni da
bevitore cosa riuscirei a fare se fossi completamente astemio?". Ebbene
signori e signore finalmente il dott. M. Neuro e il
prof. R. Anolus risponderanno alle vostre domande!
Teoria
dell'allenamento etilico dinamico (The Neuro's Theory):
Il seguente testo è
un estratto dell'ultimo articolo del Prof. Anolus pubblicato sulle riviste
Nature, British medical journal, Science, Il Piccolo, Play Boy, La settimana
enigmistica, Anal patrols, The bondage and punishment journal.
"Le prestazioni
di un rocciatore standard si possono rappresentare con il grafico di figura 1.
In ascissa troviamo la densità di alcool etilico puro assunto dall'individuo
per settimana espresso nella comoda unità di litri/week (desidero far notare
che si intendono i litri complessivi di alcool etilico puro, ad esempio un
individuo che beve 2 litri di whisky al 40% di gradazione alcolica assume una
quantità complessiva di alcool etilico puro pari a 0,8 litri). Viceversa in
ordinata troviamo la massima difficoltà realizzata dal rocciatore in un
determinato istante di tempo normalizzata rispetto al massimo grado chiuso
dalla persona in questione; il tutto viene comodamente espresso in decibel.
Facciamo subito un esempio pratico, supponiamo di avere un rocciatore la cui
massima prestazione è il 7c e dopo un assunzione volontaria di 1,2 litri/week
di alcool etilico puro riesce a chiudere al massimo un 6b (si faccia
riferimento alla tabella 1 in appendice per la conversione gradi-numeri reali).
In tal caso la sua difficoltà normalizzata è:
Dn=20 log (6b/7c)= -1,66 Db
Riteniamo opportuno
far notare che la difficoltà normalizzata del rocciatore all'inizio
dell'allenamento è sempre 0 Db. Riprendendo il nostro esempio:
Dn=20 log (7c/7c)= 0 Db
Analizziamo il grafico prendendo come riferimento i punti già evidenziati in figura 1.
1.
Massima prestazione ottenuta dal
climber prima dell'allenamento: questo punto si trova sull'intersezione degli
assi e indica la massima prestazione finora ottenuta dal rocciatore in
condizioni di sobrietà. Questo è il punto di partenza del nostro allenamento.
figura 1
2.
Riduzione della prestazione
proporzionalmente alla quantità di alcool settimanale assunta: il rocciatore
persevera nell'allenamento pertanto continua a frequentare le falesie, e
seguire i programmi di potenziamento nelle palestre indoor, ma inizia ad
aumentare l'assunzione di alcool alla settimana. Questo ne consegue una
riduzione proporzionale delle prestazioni in funzione di quanto beve
l'individuo. Per convenzione si prende il grado della scala francese 5c come
demarcazione della zona maschia che denota ancora una prestazione virile in
falesia dalla zona effemminata dove la virilità del rocciatore viene spesso
derisa e messa in discussione dagli altri climbers per le sue scarse
realizzazioni. Nella maggior parte dei casi l'individuo che si trova in zona
effemminata viene ignorato da un numero sempre maggiore di climbers (compresi
compagni di cordata e amici di vecchia data) e non gli viene corrisposto alcun
saluto al suo ingresso in palestra o in falesia. Se si trova in cordata con una
donna, i rocciatori presenti si affolleranno sulle vie limitrofe più
impegnative della sua e praticheranno un rituale di corteggiamento tipico dei
primati in cui mostreranno alla femmina la loro prestanza fisica esibendosi in
sforzi estremi (spesso inutili) accompagnati da urla gutturali e noncuranza
delle protezioni.
3.
Zona di stasi alcolica:
l'individuo, pur perseverando negli allenamenti e soprattutto nell'assunzione
volontaria di alcolici, è oramai incapace di realizzare qualsiasi cosa. Gli
unici sforzi fisici che riesce a portare a compimento sono quelli basilari
imposti dal tragitto necessario per abbandonare il domicilio e raggiungere il
miglior bar nelle vicinanze. In questa zona, un aumento anche sostanziale della
quantità di alcool settimanale non provoca sensibili peggioramenti. Da un punto
di vista più pratico si può dire che l'individuo ha pressochè toccato il fondo
e un bicchiere di più non può nuocerli particolarmente.
4.
Punto di Breakdown alcoolico:
definisce il limite della zona di stasi alcoolica e demarca la linea di confine
tra il rocciatore festaiolo e l'alcoolizzato professionista. Il punto di
breakdown alcolico è associato alla "soglia di Breakdown" ovvero la
quantità di alcool settimanale grazie alla quale è possibile definire nel
grafico la zona di Breakdown alcolico.
5.
Zona di Breakdown alcolico: questa
zona risponde alle leggi della fisica quantistica dell'alcolismo di base. Un
lieve aumento della quantità di alcool assunto può essere responsabile di gravi
peggioramenti delle prestazioni atletiche. Per definizione l'individuo in
questa zona non è necessariamente capace di risalire le scale del suo domicilio
ammesso che sia ancora capace di ritrovarlo. In poche parole il giorno in cui
supera la soglia di Breakdown abbandonando la casa per andare al bar, non sarà
più capace di tornare indietro restando destinato a vagare casualmente per le
strade ed i bar peggiorando drasticamente la sua condizione alcolemica con un
effetto a valanga. Questo fenomeno è altresì noto come "Launch and
forget" derivato dalla celebre strofa dei Laidos "4 quarti con
l'arancio mi me ciapo mi me lancio!". Si sottolinea che le persone entrate
in zona di breakdown alcolico sviluppano un'inspiegabile capacità di
sopravvivenza rendendoli immuni agli stress fisici più estremi (ad. es.
pernottamento in una toilette dell'osmizza, barbonaggio nelle doline, ecc...)
Sulla base dei
nostri studi, un individuo che dopo un periodo di opportuno allenamento etilico
dinamico, riduce la quantità di alcool assunta settimanalmente aumenta la sua
prestazione seguendo una retta parallela al segmento del punto 2 in figura 1. A
scopo esemplificativo si faccia riferimento alla figura 2; la retta di
interesse viene definita "curva di rientro alcolico" ed è
identificata con il numero 6. Da come risulta evidente il soggetto alla fine
dell'allenamento, in condizioni di sobrietà ha migliorato le sue prestazioni
rispetto all'inizio dell'allenamento. Studiando approfonditamente la
letteratura in materia i risultati dell'"allenamento etilico
dinamico" sono superiori a qualsiasi altra metodologia di preparazione
atletica attualmente nota.
Si sottolinea che le
prestazioni migliori si ottengono raggiungendo la soglia breakdown per poi
iniziare la graduale riduzione alcolica. Viceversa se l'individuo persevera in
zona di breakdown i suoi risultati finali possono essere inferiori alla
prestazione sviluppata all'inizio dell'allenamento.
figura 2
Presto vi forniremo le tabelle di allenamento da seguire.
Buon allenamento e buon gerbilling a tutti!!
Tabella 1: Conversione gradi-numeri reali
|
||
Grado Francese
|
Grado carnico standard
|
Numero reale
|
1a
|
Autostrada
|
1,00
|
1b
|
Strada statale
|
1,33
|
1c
|
Strada statale
|
1,66
|
2a
|
Strada provinciale
|
2,00
|
2b
|
Strada provinciale
|
2,33
|
2c
|
Mulattiera
|
2,66
|
3a
|
Mulattiera
|
3,00
|
3b
|
Sentiero
|
3,33
|
3c
|
Sentiero
|
3,66
|
4a
|
Sentiero impegnativo
|
4,00
|
4b
|
Sentiero impegnativo
|
4,33
|
4c
|
Facili roccette
|
4,66
|
5a
|
Facili roccette
|
5,00
|
5b
|
II
|
5,33
|
5c
|
III
|
5,66
|
6a
|
III+
|
6,00
|
6b
|
III+
|
6,33
|
6c
|
IV-
|
6,66
|
7a
|
IV (la scala carnica attribuisce al IV difficoltà
molteplici se paragonata alla scala francese)
|
7,00
|
7b
|
IV+
|
7,33
|
7c
|
V-
|
7,66
|
8a
|
V
|
8,00
|
8b
|
V+
|
8,33
|
8c
|
VI-
|
8,66
|
9a
|
VI
|
9,00
|
9b
|
VI+
|
9,33
|
9c
|
IV (la scala carnica attribuisce al IV difficoltà
molteplici se paragonata alla scala francese)
|
9,66
|
L'aggiunta del + al grado consiste ad un'
addizionale di 0,16. Ad esempio il 6b+ corrisponde a 6,33+0,16=6,49
|
WoW!WoW!!WOOOOWWWW!!! Ne Ne avevo sentito parlare...finalmente siete riusciti ad elaborarla!!! Eh,eh, allora qualcuno ha ridotto veramente il tasso alcoolemico ;) Ahahaah!! grandi!!
RispondiEliminaNives
Gentile sig.na Nives
EliminaNoto con piacere il suo interesse per l'argomento in questione. Desidero informarla che sabato sera tutto i miei assistiti (cioè il gheyteam) non ha assunto alcun alcolico mentre si sono ubriacate tutte le donne presenti. Come lei confido nei risultati dell'allenamento proposto ma desidero informarla che non tutti i miei pazienti hanno le idee chiare in merito ad i loro target sportivi. Alcuni seguono la dieta cercando miglioramenti nell'arrampicata, altri nell'edilizia altri ancora nell'espansionismo istriano (ndr. panistrianesimo o grande istria).
Cordiali Saluti
Dott. R. Anolus
Un ulteriore prova che la matematica è il linguaggio della natura e della realtà e che il climber alcolista è colui che più si avvicina alla comprensione limpida dei segreti e del significato dell'universo.
RispondiEliminaPutroppo solo pochi eletti potranno raggiungere il vero apice della perfezione dell'asceta, il nirvana, l'estasi assoluta, ossia il free solo in piena scimmia.
Pensate che ho avuto l'onore di conoscerne uno di questi illuminati maestri!
Go introdotto mi l'uso della marjuana nell'arrampicata
RispondiEliminaT.G.
da enciclopedia medica:
RispondiEliminaeffetti dell'alcool:
maggiore rilassatezza, felicità, senso di benessere ed anche euforia
perdita della coordinazione motoria e distorsioni a carico del sistema percettivo, soprattutto visivo, ma anche uditivo e somatosensoriale
assunzione di alte dosi:
stato di incoscienza, coma o addirittura la morte
effetti dell'arrampicata:
maggiore nervosismo, incazzatura, senso di colpa ed anche frustrazione
perdita della serenità interiore, e distorsioni a carico del sistema motorio, tendiniti, strappi, stiramenti, ecc.
arrampicata ad alte dosi:
stato di incoscienza, divorzio, solitudine, emarginazione, gravi lesioni per caduta o addirittura la morte
se ne puo' dedurre che l'alcool se preso con moderazione ha effetti sicuramente migliori dell'arrampicata a tutti i livelli, sociale, fisico, mentale, spirituale, mentre entrambe le attivita' portate a livelli estremi possono condurre alla morte!
Shiro
Comunque son convinto che rampigando te mori prima che non bevendo.
RispondiEliminaRev
questa è una prova a piena conferma della Neuro's theory!
RispondiEliminaIl giorno in cui è stata fatta questa gara di coppa regionale FVG (vedi link) il primo classificato si è presentato alle iscrizioni in seguito a una bomba sciamanica fatta la sera prima esibendo varie escoriazioni causate se non ricordo male da un balzo mancato da un panettone stradale ad un altro!
http://www.friuliveneziagiulia.federclimb.it/gare/11-03-2007_fvg-boulder.html