“ … Everybody, give it to me huh
Hey Hey Hey
I want you to believe every
word I say
I want you to believe every
thing I do
I said music is what I've got
to give
and I've got to find some way
to make it
Music is what I've got baby
I want you to come on and
shake it
shake it shake it baby
oh yeah hey na na na...
oh
yeah.. na na na … “
Questa volta è proprio così. Rido di gusto,mi risciacquo nuovamente e la risata scorre via veloce tra le acque roboanti del fiumiciattolo, sul mio viso rimane niente più che un sorriso; so cosa ci aspetta… un’altra avventura!
Fine della prima parte!
La
sveglia una volta aveva il suo caratteristico trillo, poi è stata sostituita
dall’ elettronico bip bip.
Ora
addirittura si può impostare sul proprio telefono una vera e propria canzone
che con le note a noi più gradite dovrebbe rendere più piacevole la transizione
dal mondo dei sogni a quello reale.
Apro
lentamente gli occhi. Loro osservano le stelle nascondersi fra le chiome
degli abeti mentre io assaporo il profumo tipico del bosco di conifere, un
profumo di resina e muschio. Sento una musica provenire dal mio sacco a pelo;
sono le 4:00 del mattino e capisco che è la sveglia; sta suonando e dovrò
alzarmi.
“ … Funky Funky Funky
Funky Kingston , is what I've… CLICK! ”
Blocco
la suoneria e mi volto a scuotere Marco che mi dorme accanto; gli comunico che
è ora di alzarsi. Lui si stupisce del fatto che siano già le quattro del
mattino, dormiva così bene. Gli rispondo che se vuole possiamo rimanere al calduccio
dei sacchi ancora per dieci minuti. Nemmeno finito di formulare l’invito
che lo vedo ritto in piedi, sta buttando alla rinfusa il sacco e i materassini
dentro l’auto. C…., io avrei preso volentieri ancora quei 10 minuti di semi
coscienza. Niente non abbiamo tempo, dobbiamo montare in automobile e partire.
Più
che partire dobbiamo… ripartire…ritornare, ritornare verso casa, il
lavoro e gli impegni quotidiani ci attendono. E mi ci vogliono almeno quattro
ore di auto per tornare a Trieste ed essere puntuale alle otto sul lavoro.
Seduto
al fianco del Marco autista aspetto l’alba e ripenso alla sera del giorno
prima, anzi, ormai di due giorni prima...
Siamo
assieme a degli amici in cima ad uno dei grandi sassi di Laste, seduti davanti
al bivacco in legno, vicino ad un bel fuoco con la carne pronta ad essere
grigliata e le bottiglie di vino già mezze vuote. Come su di un isola sospesa
nel vuoto osserviamo luci e lucette degli anonimi, almeno per noi,
paesi sparsi lungo la vallata sottostante. In cielo tante stelle ad
assecondare il nostro colloquiare. Si parla di tutto ma principalmente di
montagna, ma soprattutto si scherza su tutto e così tra un bicchiere di vino e
l’altro, un due salsicce e dei buoni pastin
alla griglia il tempo vola e arriva il momento di abbandonare i nostri amici
che pernotteranno al bivacco.
Ovviamente cercano di convincermi a restare ma
sono irremovibile, domani si va a fare quella via! Anche se dobbiamo fare
un ora e mezza d’auto e poi eventualmente salire al bivacco Zeni, posto proprio
sotto la parete e sono già le dieci e mezza di sera. Vista la mia
determinazione che fra l’altro è aumentata proporzionalmente alla quantità di
vino ingerito, il mio prode amico si prodiga in tutte le maniere nel
cedere il suo posto di compagno di cordata a qualche altro arrampicatore lì
presente. Nessuno accetta e quindi è costretto a preparare lo zaino e alla fine
ci incamminiamo verso l’auto.
Da Laste andiamo a Pozza di Fassa ed imbocchiamo la val San Nicolò. Ad un certo
punto l’auto frena e mi desto da quello stato di semi-coscienza in cui ero
entrato già da un po’. Marco mi chiede di guardare la carta per capire da dove
parte il sentiero per il Rifugio. Io mi guardo attorno e biascicando un pochino
gli faccio notare con sicurezza che dobbiamo prima raggiungere Pozza di Fassa e
poi girare a sinistra. Lui prontamente, con un tono tra il seccato e l’ironico,
mi risponde che Pozza l’abbiamo già passata. Subito mi attivo e alla fine
constatiamo che alla nostra destra nel bosco di abeti sale il sentiero numero
615 che porta al bivacco Zeni nel cuore del Gruppo della Vallaccia. Scendiamo
dall’auto e dopo due minuti di consultazioni più o meno serie giungiamo alla
conclusione che ci conviene dormire all’auto e fare l’avvicinamento
direttamente la mattina seguente. Detto fatto, non passano neanche cinque
minuti che sono già dentro al sacco a pelo, disteso sotto un bel abete a
guardare le stelle spegnersi piano piano al di là dei rami degli alberi.
Le
mie narici carpiscono un aroma di caffè. Il sapore della colazione si insinua
immediatamente in me. La sveglia per il momento non è ancora suonata ma Marco è
già in piedi e ha già preparato il caffè, allora metto da parte la mia
pigrizia e mi alzo. Dopo il buon caffè fatto nella moka, che io preferisco su tutti, ed una buona colazione vado verso
il torrente che scorre e rumoreggia
potente lì vicino. Raggiunta l’acqua mi chino e come un rituale mi sciacquo la
faccia. Lo faccio ogni mattina anche a casa ma con l’acqua tiepida e ogni qualvolta
avvicino le mani colme verso il viso, chiudo istintivamente gli occhi e spero
sempre di sentire l’acqua gelida e nel riaprirli , di trovarmi sulla riva di
qualche torrente in mezzo a qualche bosco di abeti o larici e con qualche
parete, pronta per essere scalata, svettante sopra la mia testa.
Questa volta è proprio così. Rido di gusto,mi risciacquo nuovamente e la risata scorre via veloce tra le acque roboanti del fiumiciattolo, sul mio viso rimane niente più che un sorriso; so cosa ci aspetta… un’altra avventura!
Fine della prima parte!
saria interessante saver se te son anda' a cagar e se te adotti la tecnica del gambero per defecare!
RispondiEliminaCerto che son andado a defecare! La tecnica del gambero la go provada una volta ma non me trovo proprio a mio agio in tale posizion ad espeller le scorie solide e liquide che il mio corpo produci.
RispondiEliminaPerò ora saria doveroso spiegar questa famosa tecnica de defecamento!
Quindi diria che anche sta volta dovemo interpellar il massimo esperto sul tema! Il PRESIDENTE !!!!
Ti prego o sommo PRESIDENTE speiga a tutti i lettori come si esegue correttamente il defecamento con l'utilizzo della tecnica a GAMBERO!
RomBoss