Un saluto a tutti i"membri"del Gheyteam.
Chi vi scrive è il qui,più o meno,presente Mattia(malattia)Sickness e ciò che volevo raccontare in questo mio scritto è la mia prima volta.......nello specifico la mia prima via in montagna.
Via Rimmel o Colata nera 5 tiri(di Edoardo Giglio e Lucio Piemontese)
Apertura dal basso,attrezzata con spit(cosa xe sto spit??? N.d.r.) (la parte da noi affrontata)(la parte superiore a chiodi,per altre informazione chiedere agli apritori)
La mia avventura inizia con un incontro fortuito con Edo,lontano da tutti i tipi di arrampicata da 4 anni;in primis per problemi,varie operazioni,terapie al tendine D'Achille(perchè mai esiste un solo tipo di questi tendini) e la ricerca disperata e quasi improba di scarpe di arrampicata,da prestazione e comode,in modo da non infiammare il tendine da poco ripristinato e lauree e masters.Ritorniamo all'incontro casuale in Napo,palestra forgiatrice dei migliori artisti e funamboli della roccia,dopo esserci scambiati convenevoli vari e l'elenco dei disagi che accompagnano i climbers di tutto il mondo(anamnesi degne di ortopedici e fisioterapisti di fama mondiale)mi spara una domanda,così,dal nulla come una rasoiata alle spalle-andemo in montagna sabato?-e io con un riflesso degno di una mangusta o forse per un riflesso automatico degno di in vegetale in sintesi clorofilliana rispondo con-si-.
Mi avvicino e domando dove?per me,il tiro più alpinistico era fino ad allora la Grande in Valle,altra palestra forgiatrice di maestri della roccia del secolo scorso.Lui risponde -andemo a ripeter una mia via in cresta Berdo-?????????????????
I punti di domanda rappresentano l'unica cosa che in quel momento passava per la mia testa.
Così inizio l'interrogatorio:
Doove,quanta strada,grado... Lui con pazienza cerca di spiegarmi tutto e io ascolto,tuttora adesso dopo che ci sono stato penso che non ci saprei arrivare,comunque ci accordiamo sabato mattina alle 6 inizio di via Udine (Ma sta via Udine che grado ga?quanto xe lunga? Servi le staffe? N.d.r.)
“Dimenticavo che visto i quattro anni di inattività Edo mi fa-te va ti su de primo?- e io rispondo-mi?-un pensiero me scorri nel zervel,te volevi la bici e desso pedala mona,con un misto di orgoglio,arroganza e spirito di avventura rispondo-va ben-”
Il sabato partiamo verso la mia prima volta
Saltiamo i particolari del viaggio con musica chiacchere(sopratutto mie visto la grande capacità oratoria) e Edo che cerca di spiegarmi la linea della via, con me intento a guidare e cercare di capire dove sono senza memorizzare niente.
Arriviamo. Penso che non saperi arrivare su,nonostante tutta l'attenzione prestata :)
Al parcheggio dividiamo il materiale da portare tra mezze corde moschettoni e qualche friends e partiamo. Passiamo a fianco del rifugio Grego,spero di ricordare giusto, e da lì posso ammirare il paesaggio nel completo e farmi un idea del posto dove oggi compirò questa mia prima ascesa.
Dopo pochi minuti il caldo eccessivo ci spinge ad uno strip tease improvvisato e fare tre quarti di avvicinamento in parigamba(boxer attillati per i più). Dopo poco per rendere agrodolce la mia avventura il mio ginocchio comincia a fare i capricci e da lì comincio, con lenta e precisa cadenza,un salmodiare nostro signore ad ogni fitta al ginocchio.
“Volevo spendere due parole sull'ambiente in cui ero immerso nell'avvicinamento,sarà stata la giornata di sole,l'idea di quello di cui stavo andando incontro,il mix dei colori,la struttura stessa di ciò che mi circondava;gli alberi i pendii di ghiaia le creste in lontananza,mi davano tutto ciò che si può chiedere alla montagna”
Mano a mano che avanzavamo e la parete si avvicinava una sensazione di rimpicciolimento mi assale,non più arrogante e orgoglioso,rimaneva si lo spirito di avventura, però per quanto grande può essere lo spirito dell'uomo, fisicamente mi sentivo come una piccola insignificante parte dell'insieme e non un protagonista come mi vedevo nei più rosei sogni a casa mia.
Arriviamo sotto la parete siamo in un anfiteatro di roccia completamente in ombra e avvolti in un silenzio che sembra sia lì immobile da millenni come le rocce che lo circondano.
La parete che dobbiamo affrontare si presenta nera e grigio scuro e sembra voglia sopraffarti da un momento all'altro ciò nonostante prepariamo il materiale,Edo mi spiega come adoperare le mezze corde(i spaghi N.d.r.) e parte per il primo tiro (4grado)arriva in sosta e quando mi preparo a partire mi domanda se ha preso il martello,il suddetto serve perchè all'ultima sosta deve piazzare uno spit(ancora ? Ma cosa xe? N.d.r.) per sistemarla definitivamente.
Prendo l'attrezzo e parto,la roccia nera a discapito di quello che può sembrare è buona e a meno che uno non sia cieco non ci sono rischi di distacchi pericolosi
Arrivo in sosta con adosso un bel carico di freddo e umido;con tutto il sole in giro per il mondo eravamo in un angolo dove sarebbe passato neanche di striscio.
Due raccomandazioni con annessa spiegazione della direzione e di un possibile posizionamento di un friends,tra due spit,sul passaggio di settimo e parto freddo,non mi scalderò per tutto il resto dell'arrampicata, arrampico e basta non penso a dove sono e dove sono gli spit passati.
Sorpasso il passagio duro senza mettere il friend,non o neanche capito dove metterlo e salgo su un diedrino più semplice e,penso(lui la ga verta dal basso col trapano in schiena)arrivo a una bella e comoda sosta.
Edo mi raggiunge un pò a fatica per via dell'inattività ma soddisfatto della sua via
Dopo le solite spiegazioni sulla direzione parto.
Il 3 tiro (5+) parte dritto e finisce in un bel traverso aereo con una sosta un poco meno comoda,in questo tiro la mia poca esperienza alpinistica mi ha portato a passare le due corde assieme in ogni rinvio(Disonorante N.d.r.) e ad utilizzare male anche i rinvii(Disonoranti anche chiamati califfeN.d.r.) usandoli corti dove servivano più lunghi,ah sti principianti,così per recuperar corda(Spago N.d.r.) ho fatto una fatica pari a tirar a secco il Titanic a braccia.(Ecco le conseguenze de usar sti spaghi, saria ora che te li lasi perder... N.d.r.)
Aspetto Edo che passo dopo passo maledice la sua poca forma fisica e quando arriva gli faccio i complimenti per il lavoro.
Riparto per il 4 tiro(5) verso destra in traverso per alcuni metri e poi mi alzo in diagonale sempre a destra per altrettanti metri per poi alzarmi in verticale di una decina di metri da qui dovrei pian piano ritornare verso sinistra e avviarmi verso la sosta che dopo parecchie ricerche e un bel runout trovo.(stavo per rivolgermi a Chi l'ha visto per trovar la sosta)
In questo tiro sono stato più attento all'uso delle mezze ed è andato meglio il recupero della gomena eeh... della corda(Spago N.d.r.)
Riparto per l'ultimo tiro a spit (5) dove bisogna salire in verticale leggermente a sinistra verso un camino,io invece salgo troppo diritto e salto almeno uno spit(questa consapevolezza non l'avevo mentre arrampicavo e lo specifico giusto per non sembrare arrogante) e mentre cerco di avvicinarmi al camino con un secco traverso piazzo un friend(che fa figo e anche per far pratica) e riparto,arrivo al camino attacco il rinvio e riparto. Nel ripartire la corda non cammina,domanda mentale con bestemmia annessa-perchè no camina P.D..(P.D. porco famoso di tre lettere)e vedo che il mio friend è messo in una posizione di merda,chiedo corda al mio compare perchè voglio tornare indietro a toglierlo arrampicando e dopo averlo tolto riparto per il camino.
La prima parte del camino e stretta e nera e dopo qualche metro si esce in bel camino aperto e panoramico e dal basso Edo mi dice che da la in poi non ci dovrebbero essere più chiodi,cuore in pace e via arrivo in sosta con un runout lungo ma di notevole soddisfazione,con la corda giusta giusta, 60 metri.(anche quà la memoria fallace di Edo e il mio occhio non mi hanno fatto vedere che alla mia destra c'erano altri spit)
La sosta è un grosso pendio di roccia ed erba dove si può far bivacco
Aspetto che arrivi Edo in sosta e da lì mi porta a vedere attraverso una cengia i prossimi tiri,che oggi non faremo perchè e già tardi,per poi ritornare in sosta per piazzare a mano lo spit mancante.
Finito il lavoro di manovalanza con quattro doppie scendiamo alla base della parete e tempo di preparare gli zaini che il sole,già in lontananza,lascia il posto a un cielo scuro puntato di piccole luci.(ho sentito una volta,in una antica credenza tribale,che il sole non tramonta,ma che di notte gli Dei coprivano il cielo con una coperta.Nei millenni però la coperta,a forza di tirare si è consumata e durante la notte tra le maglie logore filtravano piccoli barbagli di luce,le stelle appunto)
Sulle prime le stelle,erano piccoli abbozzi di luce,come intimidite dalla forte luce artificiale del Lussari. Ma col passar del tempo riprendevano il loro dominio decorando in modo deciso la notte montana.
Sulla strada del ritorno abbiamo fatto visita al bivacco Stuparich reso da Lucio Piemontese e Co. quasi uno chalet di lusso.
Ritornando al sapore agrodolce il mio ginocchio mi ha fatto zoppicare fino alla macchina ciononostante anche di notte l'ambiente montano ha un fascino incredibile
Ringrazio Edo l'avventura,per la compagnia e per la pazienza nell'avermi sopportato.
Saluto tutto il Ghyteam.
M.M. Sickness
Sickness for President
RispondiEliminaGrande Sickness!!!!
RispondiEliminaLa montaaaaaagna!!!
Il terrore provato sulla prima via in montagna è come il primo amore... non si scorda mai.
RispondiEliminaReverendo
This is confusing me... I have so many vaccas!
RispondiEliminaLollo
lollo torni a Borgo è un'ordine!
RispondiEliminaNo baby I'm in brazil now with my new vaccas ... from here is possible travel again in other climbing places....
RispondiEliminaBorgo it's little place for me there's not enught bobaze for longhi.