Sono passati un po’ di mesi dall’ultima volta in cui ho controllato la mail del Ghey Team quindi decido di darci un’ occhiata. Sono seduto davanti al pc in una calda sera di fine agosto. Scrivo Username e Password. Si apre la pagina della posta in arrivo e noto una serie di mail ancora da leggere. Le scorro in ordine cronologico dalla più recente alla più vecchia. Noto le solite mail dell’ Erotomane dal contenuto, diciamo un po’ osè. Poi ci sono i soliti messaggi di pubblicità ed in ultimo osservo la mail di un certo Igor. Al momento penso sia la solita spam ma inizio comunque a leggere:
“ Hey guys, I just saw your video from Kompanj, so different from any other climbing video! :-) … “
Alquanto stupito ed interessato continuo a leggere:
“ If you are interested to come to Bosnia to bolt some routes with us, we would be glad to host you…”
In allegato trovo dei link veramente interessanti con delle foto davvero succulente, altro che osè!
Ovviamente preso dalla più orgasmica euforia giro il link a chi di dovere e inizio a riguardare le foto dei vari link. Ad un certo punto però mi viene in mente un piccolo dettaglio e guardo la data della mail. 23 Maggio 2013. Cazzo! Siamo in agosto!
Di sicuro questi si sono ben che dimenticati di noi!
Allora propongo al buon Reverendo, che padroneggia molto meglio di me l’ inglese, di scrivere una timida mail di risposta scusandoci del ritardo e specificando chiaramente che saremmo ben lieti di venire a visitare la Bosnia verticale … e non!
Adesso è giovedì 31 ottobre 2013, approssimativamente le 6:30 di sera e il tramonto mi ha appena adagiato fra le braccia di una bella notte stellata. Mi accendo la sigaretta che ho appena rollato e per un attimo illumino la roccia che mi sta di fronte. Faccio due boccate belle profonde così da infuocare per bene la brace. Ovviamente la frontale l’ho lasciata nel cruscotto dell’auto parcheggiata a Gorizia. Un attimo fa mi è caduto un fix che ora sarà già arrivato a terra mentre io sono ancora qui, appeso ad un solo tassello della sosta che stavo montando. Ho finito tutti i tasselli. Dovrei preoccuparmi? Non credo proprio, mi piace stare in parete di notte. Non avendo tante cose da guardare non ti resta altro che fumare una sigaretta(se ne hai) e concentrarti su qualche pensiero …
Mi chiedo come è possibile che, in questo istante io sia appeso ad una parete di un grande Canyon a chiodare una nuova via multipitch, in Bosnia e per giunta accompagnato da un climber locale. Sembrerà strano ma a volte basta poco, un video un po’ fuori dal coro ed ecco che qualcosa si mette in moto. Abbiamo osato socchiudere la porta dei Balcani per sbirciare cosa ci fosse dall’altra parte ed ecco che essa si spalanca. Ma non solo, ci viene pure tesa una mano per entrare senza troppa fatica. Potevamo rifiutare? Ovvio che no!
Ieri siamo arrivati a Banja Luka per le sei di sera e non si sa come il Majster conoscendo tutte le strade della città ci porta in un batter d’occhio al Campus Universitario. Che abbia usato il fiuto? Fatto sta che la palestra di arrampicata si trova proprio all’interno del campus. Immagino non serva aggiungere altro. Dopo aver girato a piedi tutto il campus, distratti da varie attrazioni autoctone, riusciamo finalmente ad individuare la casupola che ospita lo scimmiodromo.
Invio un sms al nostro contatto e mezz’ora dopo facciamo la conoscenza di Dzenan, la nostra guida per i prossimi cinque giorni. Dopo i convenevoli, assai rapidi, ci vengono consegnate sulla fiducia le chiavi del nostro alloggio, la suddetta palestra. Entriamo e rimaniamo piacevolmente colpiti dalla sistemazione, da fuori sembrava proprio un rudere. Altro che, c’è pure una slackline e dei tessuti appesi al soffitto. Un parco giochi non certo indifferente che diventa il nostro rifugio per ben due notti.
Per cena l’immancabile Pljeskavica diluita con un due birrette che segnano la fine del periodo di astinenza dal luppolo. Giù le leve e birra a tutta forza! Appena prendo giri, le risate sorpassano le difficoltà linguistiche e appena sto per ordinare un bel giro di pelinkovac, Dzenan si alza e serio ci comunica che è ora di andare a letto perché domani abbiamo tante cose da vedere e da fare. Signorsì signore! Non possiamo fare altro che ubbidire agli ordini del capo e ritornare in palestra. Ma appena il boss ci lascia da soli, nel scimmiodromo scatta l’euforia e si inizia ad arrampicare, a fare i funamboli a mezzo metro da terra sulla slack o chi anche più in alto volteggiando sui tessuti. Infine stanco e provato dalla serata mi godo la notte disteso su quei bei materassoni che si trovano nelle sale boulder. Domani andremo ad aprire una via lunga?Partiremo dal basso o ci caleremo dall’altro in stile Verdon? Chioderemo un monotiro? Scaleremo? Oppure andremo semplicemente ad esplorare, a guardare con gli occhi per inquinare le nostre menti con nuovi sogni arrampicatori …
Nel frattempo la sigaretta si sta consumando ma ormai sento la voce del Majster che con il suo Balkan English sta comunicando con Dzenan. Probabilmente dovrò calarmi ancora per settanta metri prima di poter toccare terra. Quindi, trentacinque metri più sotto dovrò attrezzare un’altra sosta ma sono senza materiale. Non mi resta che aspettare il Majster che si sta calando sopra di me con il tassello mancante e altro materiale per attrezzare la seguente calata.
Sotto di me, parecchio sotto di me passa la strada che collega Banja Luka all’interno della Bosnia e di conseguenza è molto trafficata. A tratti sento il rumore delle auto e dei TIR che passano. Vedo le loro luci che illuminano la carreggiata come se fosse un fiume luminoso. Il torrente c’è veramente e scorre a fianco della strada, un po’ più in basso. Non lo vedo ora che è buio ma lo posso sentire. Per il resto silenzio.
Poi… ZZZ … Sbora, Sbora… ZZZ
Il Walkie Talkie che ho in tasca gracchia per un attimo. Sono gli altri amici che ci aspettano in strada che vogliono sapere se pensiamo di scendere per ora di cena. Nel frattempo hanno fatto rifornimento di ciucci a base di luppolo e hanno già iniziato la festa.
La sigaretta finisce e neanche il tempo di spegnerla che il Majster mi si affianca. La sua frontale illumina per un attimo i miei piedi e noto uno strano luccichio, eccolo, era il prezioso tassello mancante che mi era caduto. Lo recupero e finisco rapidamente di montare la sosta. Possiamo proseguire. Lui di frontali ne ha due per fortuna. Appena me ne passa una e l’accendo vedo che sta sorridendo, uno sguardo di pura gioia, non serve che dica altro.
Ricambio il sorriso che subito si tramuta in una risata, recupero altro materiale e continuo a calarmi nel buio. La via la finiremo domani con la luce. Gli amici di Banja Luka ci attendono al nostro alloggio per una grigliatina dal sapore tutto Balkan! Dall’intenso aroma di “Zivoleta”!
Fine prima parte